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'San Benedetto,Cirilla e il primo miracolo'

"Magister Conxolus",
storie di San Benedetto: Viaggio verso la Chiesa di Affile.
Sacro Speco(Chiesa Inferiore)-Affresco del XIII sec.


Nel 494 d.C. S. Benedetto da Norcia, all’età di 17 anni, decide di abbandonare i suoi studi e di allontanarsi dall’ambiente decadente e corrotto di Roma, per dedicarsi alla vita eremitica.
Si reca quindi ad Affile, accompagnato dalla sua nutrice Cirilla.

Non sono chiare le ragioni di questa scelta: San Gregorio Magno, cui spettano le nostre informazioni sulla vita del santo eremita, non offre spiegazioni al proposito.

San Benedetto da Norcia
Si è detto che probabilmente il piccolo paese di Affile, all’epoca noto come Effide, fosse già noto a Benedetto, forse perché la sua famiglia, piuttosto benestante e di antiche origini romane, aveva nella zona dei possedimenti, o forse perché Affile era il paese natale di Cirilla.
l due vennero accolti dalla piccola comunità affilana, riunita attorno alla chiesa di S. Pietro, vivendo delle loro offerte.

S. Pietro è la prima chiesa di Affile di cui si ha notizia. Al suo interno vi si conservano una serie di affreschi (scoperti nell’Ottocento in seguito a un restauro) di cui uno illustra il primo miracolo di S. Benedetto. Vi compare infatti il santo con Cirilla: Affile è sullo sfondo.

Ad Affile e proprio grazie a Cirilla, San Benedetto compì il suo primo miracolo!
Si narra che Cirilla avesse chiesto in prestito alle donne del paese un setaccio per il grano, forse di terracotta, che si ruppe in due parti. Affranta dal dispiacere, tornando a casa S. Benedetto trovò la nutrice in lacrime:
talmente commosso dalla scena, il giovane si mise a pregare tenendo in mano i pezzi dell’arnese.
La sua devozione fu tale che, miracolosamente al termine della preghiera il setaccio era nuovamente ricomposto!


Venuti a conoscenza dell’evento, gli abitanti del paese vollero appendere il setaccio sopra la porta della chiesa, perché a tutti fosse noto il miracolo.
Si dice che per molti anni ancora rimase lì.

Tanto clamore suscitò il prodigio che a San Benedetto, giunto ad Affile proprio per schivare la folla, non rimase che fuggire di nascosto, anche dalla sua nutrice. Ritirandosi in una località deserta poco distante:
Subiaco, dove in solitudine il santo compose la sua regola, fondamentale per il monachesimo occidentale.