Chiesa di Santa Felicita

La parrocchia di S. Felicita fino al 1639 faceva parte della diocesi di Palestrina. La religione cristiana dovette portare un ampliamento del paese se alla chiesa di S. Pietro si aggiunse ben presto quella più grande di S. Maria, costruita, usanza allora molto diffusa, su mura romane ancor oggi visibili. Da nessuna fonte antica risulta il primordiale insediamento del culto della Santa Martire in Affile come da tempi antichi nessuna chiesa dell'oppidum romano ebbe l'intestazione a questa eroica Santa.

Questa chiesetta ebbe, fin dalla sua creazione, tutte le carenze e le limitazioni dovute ad una costruzione di risulta e di poca importanza, in quanto le funzioni di rappresentanza erano rimaste affidate alla secolare parrocchiale di Santa Maria extra muros e, in minor tono, a quelle di S. Angelo periferica e della lontana e onnai rurale S. Pietro.

Nella parrocchiale di S. Felicita , famosa martire romana, sono custodite numerosissime reliquie della Santa, martirizzata sulla via Salaria. Nel 1827 gli affilani aggiunsero alla chiesa la navata destra e la cappella di S. Felicita dove, sotto l'altare, fu collocata l'urna della santa martire con le reliquie. Il 12 settembre 1829 la Chiesa, restaurata e ingrandita, fu solennemente benedetta e dedicata a S. Felicita Martire dal Card. Francesco Galeffi, vescovo di Albano e Abate commendatario di Subiaco.

La Chiesa di S. Felicita,ora parrocchiale; menzionata solo a partire dal XIV sec.; nel XIV e XV sec. era il centro politico e nella piazza ad essa antistante si riuniva la universitas di Affile. costituisce un punto di riferimento dello sviluppo urbanistico di Affile e anche delle attività sociali antiche e recenti. Tenendo conto della evoluzione edilizia che Affile ebbe tra il X e il XIII secolo, nel cui arco di tempo si sviluppò l'abitato tra piazza S. Sebastiano e Porta della Valle, nettamente delimitatato da strutture edilizie, sia a sud sia a nord, si può affermare che la Chiesa di S. Felicita risultasse più o meno al centro del "castrum" medioevale e che medioevale sia la Chiesa stessa. Per Affile tre Chiese costituiscono la testimonianza storica del suo sviluppo urbanistico: S. Pietro paleocristiana, S. Maria pieno medioevo, S. Felicita tardo medioevo. La chiesa di S. Felicita viene citata per la prima volta nel 1341, quando si parla del "Capitolo di S. Felicita". Il che significa che essa aveva un ruolo di rilievo, forse più sotto l'aspetto economico che liturgico.